Il marmo è una roccia metamorfica composta prevalentemente di carbonato di calcio.
È impiegato sin dall'antichità come materiale per la scultura e per l'architettura. In questo senso il termine viene utilizzato per indicare anche altre pietre "lucidabili", ossia le cui superfici possano essere rese lucide attraverso la levigatura.
Il marmo si forma attraverso un processo metamorfico da rocce sedimentarie, quali il calcare o la Dolomia, che provoca una completa ricristallizzazione del carbonato di calcio di cui sono in prevalenza composte e danno luogo ad un mosaico di cristalli di calcite o di dolomite (minerale). L' azione combinata della temperatura e la pressione, durante la trasformazione della roccia sedimentaria in marmo, porta alla progressiva obliterazione delle strutture e tessiture originariamente presenti nella roccia, con la conseguente distruzione di qualsiasi fossile, stratificazione o altra struttura sedimentaria presenti nella roccia originaria.
Il colore del marmo dipende dalla presenza di impurità minerali (argilla, limo, sabbia, ossidi di ferro, noduli di selce), esistenti in granuli o in strati all'interno della roccia sedimentaria originaria. Nel corso del processo metamorfico tali impurità vengono spostate e ricristallizzate a causa della pressione e del calore. I marmi bianchi sono esito della metamorfizzazione di rocce calcaree prive di impurità.
Il marmo, dopo l'estrazione dalle cave per mezzo di seghe ""diamantate"", oppure utilizzando la tecnologia dell'acqua pressurizzata, può essere lavorato a forma di lastre piane. Queste variano da uno spessore minimo di 1 cm, fino ad uno spessore massimo di circa 30 cm: lastre con spessore inferiore al centimetro risulterebbero eccessivamente fragili, scarsamente resistenti a sforzi di flessione e taglio, mentre spessori superiori consentono alla lastra di marmo di superare le fasi di lavorazione e trasporto evitando fessurazioni o rotture del materiale.
Una lastra con spessore superiore a trenta centimetri prende il nome di "massello".
Le lastre di marmo vengono impiegate come finitura, ad esempio per rivestire pavimentazioni e talvolta pareti.
Trattandosi di un materiale poroso tende ad assorbire sostanze oleose, ecco perché talvolta viene sottoposto a trattamenti protettivi specifici.
Il costo di una lastra di marmo varia a seconda del pregio del marmo, della provenienza e del tipo di lavorazione adottata, oltre che, ovviamente delle dimensioni geometriche.
Il granito è una roccia magmatica intrusiva, generatasi in seguito al raffreddamento e alla conseguente cristallizzazione del magma fuso.
Quest'ultimo può dunque arrivare in superficie e raffreddarsi per il repentino cambio di temperatura, dando origine così a rocce di tipo effusivo. Nel caso del granito invece, la cristallizzazione avviene al di sotto della superficie, tra 1,5 e i 50 km di profondità.
Un processo molto più lento che consente la formazione di granuli di cristalli ben visibili, minerali come l'ortoclasio (appartenente al gruppo dei feldspati), le miche e il quarzo.
La composizione di questi elementi dà origine dunque al granito e ai suoi numerosi contrasti cromatici che variano dal bianco al bianco-grigio e dal rosa al rosso, in base alla concentrazione di ossido ferrico.
La più importante proprietà che lo contraddistingue è senz'altro la durezza, trattandosi di un materiale di non facile lavorazione a differenza del marmo. Questo spiega il perché era poco utilizzato nel passato.
Inoltre, il granito si contraddistingue per l'elevata resistenza all'usura e abrasione da parte di agenti acidi come detersivi, frutta e altri prodotti di uso domestico che tendono in genere ad intaccare e rovinare le superfici marmoree.
Ecco che quindi il granito viene molto consigliato per la realizzazione di piani cucina e superfici del bagno, ma anche per pavimentazioni interne.
In questi casi dunque il materiale viene lucidato tramite spazzole abrasive, per ottenere una lavorazione raffinata con effetto a specchio, perfetta per ambientazioni interne.
Ma il granito viene impiegato anche nella realizzazione di monumenti o pavimentazioni esterne date le sue proprietà di resistenza ad usura e compressione. In questi ultimi casi la lavorazione più indicata risulta essere più grezza come la bocciardatura.